PPC Postural Podalic Carpet

L'essere umano è nato per svolgere molta più attività fisica di quella che facciamo al giorno d’oggi. I nostri antenati dovevano muoversi costantemente per difendersi, scappare dei pericoli, cacciare e raccogliere cibo per sopravvivere, come genere umano ci siamo evoluti in milioni di anni per far fronte a queste esigenze di movimento. Allo stesso tempo abbiamo sempre cercato tramite le invenzioni e la tecnologia di fornirci comfort e comodità per fare meno fatica.

Nei secoli la nostra dipendenza dalla tecnologia delle comodità ci ha portato a percorrere una spirale che non finisce più, siamo arrivati in una situazione in cui le più gravi malattie del giorno d'oggi sono dovute al nostro stile di vita: si pensi al diabete, alle malattie cardiovascolari, all’osteoporosi, alla fatica cronica, all’artrosi, a tutte le problematiche dovute alla perdita di coordinazione e di equilibrio, ai problemi di sonno ecc…

La tecnologia non solo ci ha reso la vita più facile, ma ha aumentato le patologie da inattività e sempre con lo scopo di “facilitarci” e di renderci la quotidianità più comoda; tra le altre cose, ci ha dotato di scarpe sempre più ammortizzate, comode e di superfici su cui camminare, correre, giocare sempre più lisce e omogenee. Questa situazione obbliga il sistema muscolo scheletrico a lavorare in una maniera più artificiale e anomala il che favorisce l’insorgenza di molte patologie.

 

Guarda il video promozionale in cui sono mostrati i possibili utilizzi del PPC.

 

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Sappiamo che i muscoli possono essere divisi in due ampie categorie a secondo della loro struttura e di come lavorano. In linea generale si distinguono i muscoli posturali, chiamati anche lenti o rossi la cui funzione primaria è quella di mantenere la postura del corpo. Essi sono comunemente detti anche stabilizzatori o tonici. I muscoli che hanno il compito di farci muovere hanno una struttura anatomica differente in quanto deputati proprio ai movimenti veloci e vengono detti mobilizzatori o fasici. Quando andiamo a correre o in palestra alleniamo generalmente questi muscoli adatti a farci muovere, si tratta di muscoli capaci di produrre grandi forze quando si contraggono e che invece non sono in grado di mantenere il lavoro per lunghi periodi di tempo perché si stancano facilmente.

La muscolatura posturale invece funziona meglio quando lavora a lungo senza interruzioni producendo solo forze di bassa intensità e spesso con movimenti che non sono neanche percepiti: pensiamo ai muscoli profondi della nostra colonna vertebrale che sono quelli che ci mantengono eretti. Per esempio se non lavorassero i muscoli profondi della parte posteriore del collo che sostengono la testa questa si fletterebbe in avanti e avremmo un collo a ciondoloni. I muscoli tonici sono quei muscoli che non usiamo mai quando facciamo gli esercizi in palestra. Essi si attivano e funzionano con degli sforzi a bassa intensità mantenuti nel tempo, basta una contrazione pari al massimo al 30% della contrazione volontaria per coinvolgerli.

Questi muscoli basano la loro attività sul sistema posturale propriocettivo fine che viene stimolato dai cambiamenti di posizione e di equilibrio. Le posture mantenute a lungo soprattutto sedute o sdraiate, il cammino su superfici lisce e sempre pari, addormentano fino a render inefficace la muscolatura tonica della colonna e degli arti. I muscoli tonici rimangono imballati in accorciamento e sempre più deboli inibendo la contrazione degli antagonisti fasici che tendono a rimanere allungati e deboli. In pratica succede che quando dobbiamo utilizzare la muscolatura statica in posizione eretta questa non è più performante ed il nostro corpo recluta la muscolatura adibita ai movimenti più ampi, quella fasica (che a sua volta è già inibita dalla contrattura della muscolatura tonica), per mantenere la postura corretta e ciò sta alla causa della maggior parte dei dolori di origine muscolare di tipo cronico.

Rimanendo inattivi per periodi sempre più lunghi il nostro corpo si adegua aumentando i depositi di grasso, non metabolizzando più gli zuccheri ingeriti e sclerotizzando vasi, articolazioni e ossa. Ma grazie all’esercizio e all’attività che stimolano in maniera variabile il nostro apparato nervoso sensitivo e motorio posturale questi cambiamenti negativi possono essere prevenuti, si possono sviluppare nuove connessioni neurologiche che permettono un funzionamento ottimale del nostro organismo. La stimolazione dei molteplici recettori podalici, tramite la camminata propriocettiva instabile e gli esercizi ad essa associati non solo stimola i punti riflessi del piede, ma attiva l’intero sistema tonico posturale fine, migliorando l’equilibrio, la postura eretta, l’integrazione emisferica, il metabolismo intermedio, la performance muscolare e previene non solo le patologie artromuscolari, ma anche quelle dovute ai fenomeni che spesso associamo all’invecchiamento.

Il PPC (Postural Podalic Carpet) è un sistema di integrazione che stimolando la volta plantare, attiva i recettori nervosi che si trovano nel piede. Questi recettori una volta stimolati migliorano la postura e l’allineamento delle vertebre. Nei bambini è un’ottima ginnastica per evitare conseguenze dovute al piattismo del piede. I PPC sono componibili, possono essere posizionati comodamente a casa. Se utilizzati al mattino facilitano un buon risveglio muscolare, alla sera, al rientro dal lavoro, favoriscono un ottimo defaticamento. Anche gli organi interni possono beneficiare della stimolazione podalica.

I PPC sono caratterizzati da quattro tipi di densità; una ricorda la sabbia del mare, una i ciottoli, una il cammino sul prato e infine una che ricorda il cammino sugli scogli. Il cammino sui tappeti a densità variabile stimola e riattiva il sistema nervoso evitando il fenomeno di assuefazione.

La lunghezza ideale del tappetino deve essere di circa 3 metri per permettere una comoda deambulazione. Il tappetino può essere utilizzato anche per esercizi corporei.

Alcuni esercizi consigliati: camminata lenta con appoggio completo del piede, camminata sulle punte, sui talloni, sul bordo esterno ed interno del piede, corsa sul posto, massaggio dei punti del piede più sensibili sul tappetino. Il tutto per un tempo minimo di 5 minuti, anche più volte al giorno.